TERAMO – Il dado è tratto e oltre ad essere un diniego è anche invito a Brucchi a fare una conta della sua maggioranza, qualora davvero si soffermasse, nel rimpasto, alla mera valutazione dei numeri: Alfonso ‘Dodo’ Di Sabatino Martina e i suoi hanno deciso e non entreranno in giunta. Anzi, non lo faranno se…: se Brucchi non ridurrà il numero dei componenti dell’esecutivo a 6, se i principi («non negoziabili» scrive "Teramo Soprattutto") cuciti addosso non siano «competenza e qualità, morigeratezza nei comportamenti, capacità politiche, comprovata esperienza amministrativa, dedizione ed impegno», se gli assessori nominati, anche se tecnici, non «rappresentaranno le reali esigenze della collettività, garantendo una completa ed universale apertura verso tutte le forze politiche della coalizione», se la scelta cadrà ancora una volta sui meri calcoli numerici e non su una «summa delle competenze, delle sensibilità politico-amministrative, delle migliori espressioni cittadine». «Indicazioni» le chiamano i componenti della nuova lista civica che ha in Dodo Di Sabatino Martina, Alessia De Paulis e Alberto Covelli i suoi tre consiglieri comunali e che stasera ha riunito gli stati generali determinando un rinvio anche della ufficializzazione del nuovo esecutivo da parte del sindaco Brucchi. La scelta di non entrare in giunta – perchè di questo si tratta molto probabilmente considerando la probabile e inevitabile non realizzazione delle condizioni esposte – viene motivata con la «imprescindibile necessità di fornire un forte segno di discontinuità rispetto alle logiche politico-amministrativo che fino ad oggi hanno determinato la composizione dell’esecutivo», espressa nel ruolo di garanti delle reali necessità dei cittadini. Ma il rifiuto o il «nì» affidato al primo cittadino viene accompagnato dalla richiesta di un «motivato dissenso» alle richieste avanzate. Senza queste ‘modifiche’ alla politica amministrativa nella forma dei componenti dell’esecutivo, dicono Teramo Soprattutto e Popolari con Teramo, «non sarebbero stati osservati i necessari precetti di novità che avrebbero dovuto ineludibilmente ispirare la nuova fase di rilancio della nostra amata città». Il segnale è forte e oltre al sindaco ha un altro destinatario, il vicepresidente regionale Paolo Gatti. Per Brucchi non si tratta di un affare di poco conto, perchè dalla posizione dei "dodiani" dipende molto del futuro equilibrio dell’amministrazione, perchè i tre consiglieri di Teramo Soprattutto, assieme ai due dei Frateli d’Italia che attualmente sono fuori della maggioranza, fanno 5 nella conta di quanto ‘pesa’ il sostegno al ‘Brucchi Ter’.